Io non guardo le serie TV (VI)

The Knick è un meraviglioso romanzo positivista, tutta la narrazione innalza un inno alla “ragione”  il dio moderno che nel  finale, proprio come il protagonista in ogni grande romanzo, mostra  il volto sfigurato della propria nemesi.

Il plot di Penny Dreadful non prometteva nulla di buono: una medium, un esploratore, un Lupo Mannaro, il Dottor Frankestein e Dorian Gray tutti insieme a vivere avventure nella Londra vittoriana. Un minestrone già sentito, tra raduni di Avengers e Leghe si straordinari gentiluomini, per non scomodare il cartone cult Superamici (chi li ricorda?), un’accozzaglia da mettere in fuga anche gli appassionati del genere. E invece no…

Il fatto che una serie come The Ridiculous 6 sia stata finanziata, prodotta, esportata e che qualcuno possa trovarla divertente, non fa ben sperare per il futuro del senso dell’umorismo e della comicità tutta su questo pianeta.

The Knick

Il livello, e probabilmente il budget, della terza stagione di Black Sails crescono ancora dopo la partenza in sordina della prima stagione e i netti miglioramenti della seconda, facendone uno dei migliori esempi di serialità per il genere d’avventura.

Sempre in The Knick un neo pacchiano negli ultimi secondi del finale della seconda stagione ne rovina l’accuratezza storica pagando un pegno troppo caro alla ricerca della perfetta cesura letteraria. Inspiegabilmente gli autori, fin lì più attenti, collocano la nascita della psicoanalisi in un ambito come quello della cura delle tossicodipendenze dove ha forse dato meno frutti che altrove, a New York, dal genio di qualcuno che non è Freud né alcuno dei suoi illustri successori europei. Un errore stupido e sciocco che appaga forse l’autoreferenzialità del pubblico americano, ma rompe l’incanto dello spettatore che abbia  anche la minima nozione in merito.

Le prime due stagioni Penny Dreadful sono fantastiche, affascinanti, intense e sufficientemente spaventevoli. Dai costumi alle atmosfere, dai dialoghi all’uso sapiente dei flashback, dalle trovate che svecchiano il genere alla performance collettiva dello splendido cast, tutto funziona come un orologio meccanico opportunamente caricato. Quando infine scocca l’ora del colpo di scena si resta sorpresi dall’efficacia dell’ennesima rielaborazione di cliché tanto familiari, per un’ora scarsa il paranormale e il magico ci paiono presenti e plausibili, torna la letteratura dell’infanzia, seppure un po’ rimescolata, e con essa la partecipazione e il divertimento più autentici .

Penny Dreadful

Nella terza stagione di Black Sails perfino Luke Arnold, nei panni di John Silver, abbandona definitivamente le smorfie farsesche e la piatta inespressività della prima stagione, sfoderando un’interpretazione intensa che non sfigura più davanti al talento di Toby Stephens, il capitano Flint. E’ sempre bello osservare la crescita di un attore e il modo in cui l’opera se ne giova nel suo insieme.

Difficile andare oltre la prima puntata di Sense 8 o Leftovers, la bulimia del pubblico occidentale verso la serialità televisiva conduce ad aumentare l’offerta a dismisura esplorando plot improbabili, complessi e dagli esiti labirintici e prevedibilmente improduttivi. Per affrontare la seconda puntata servono motivazioni e uno sforzo sulla fiducia che, al momento, non trovano ragion d’essere. Ci si ferma al primo assaggio.

The Knick è una serie d’autore, consigliatissima, che conclude il proprio arco narrativo e non necessita di una terza stagione. Speriamo non prevalgano altre logiche.

La strana bomba di Manchester.

Paura allo stadio.
Domenica 15 maggio lo Stadio Old Trafford di Manchester è stato evacuato 20 minuti prima della partita tra Manchester United e Bournemouth e prevista per 14GMT, a causa di un allarme bomba. L’ordigno è stato effettivamente trovato dai cani anti-esplosivo della polizia di Machester (GMP) nel bagno dello stadio, si trattava di una bomba finta, non in grado di fare danni reali ma a detta della polizia “estremamente realistica”, costruita in tutto e per tutto come una vera “pipe-bomb” artigianale. Per circa 5 ore si è cercato di capire come e chi avesse lasciato lì l’esplosivo. In serata è stata la stessa polizia di Manchester a spiegare che l’ordigno era stato lasciato lì durante un’esercitazione antiterrorismo avvenuta qualche giorno prima. La polizia ha declinato la responsabilità dell’errore, sostenendo che l’errore è attribuibile ad una società privata responsabile dell’esercitazione.

Effettivamente una grossa esercitazione si era tenuta a Manchester il 10 Maggio, nel distretto di Trafford, aveva coinvolto 800 tra attori e volontari, e vedeva la collaborazione congiunta della polizia (GMP), dei vigili del fuoco e degli operatori ospedalieri locali.  Quelle che seguono sono le immagine del training inclusa l’esplosione di una finta-bomba che ipotizziamo molto simile a quella trovata nei bagni dello Stadio:

Il filmato e l’esercitazione erano disponibili su Internet dal giorno stesso ed avevano ricevuto una grossa attenzione mediatica a causa delle proteste delle associazioni mussulmane inglesi indignate perché l’attore che interpretava il terrorista suicida aveva nel copione come unica battuta “Allah Akhbar”, l’accostamento era stato giudicato superfluo, blasfemo e offensivo, tanto che la polizia di Manchester si era subito scusata per l’accaduto.

L’incidente, increscioso di suo per le conseguenze del falso allarme, 50k tifosi evacuati, presenta però alcune ulteriori anomalie.

Anomalia #1 – L’esercitazione documentata non era allo stadio.

E’ facile reperire sul web articoli e immagini sull’esercitazione del 10 Maggio, sia dovute alle proteste delle associazioni islamiche sia per semplici articoli collegati al realismo e all’utilità di queste esercitazioni impostate come veri e propri giochi di ruolo. Non esistono tracce in rete, o almeno non ne abbiamo trovate, di esercitazioni allo stadio Old Trafford, dove il finto-ordigno è stato di fatto rinvenuto. L’esercitazione documentata si è infatti svolta al Trafford Center, un centro commerciale che a dispetto del nome dista 5,5Km, circa 10 minuti in auto senza traffico e oltre 25 minuti a piedi dallo stadio:

Old Trafford

Quindi se si trattava della stessa esercitazione questa si svolgeva in due luoghi distinti, molto lontani tra loro per una logistica complessa di 800 figuranti, uno dei quali (appunto lo stadio) non è mai stato menzionato  prima del ritrovamento dell’ordigno di domenica.

Anomalia #2 – Il ruolo della polizia locale (Greater Manchester Police, GMP).

Mentre la polizia locale è stata pienamente coinvolta nell’esercitazione del Trafford Centre, come documentano le immagini e gli articoli collegati, le autorità sono sembrate inspiegabilmente “smarrite” rispetto alla bomba allo stadio. Per quasi 5 ore nessun collegamento con eventuali esercitazioni è stato ipotizzato, il che è strano se la polizia stessa fosse stata coinvolta in quello stesso luogo solo pochi giorni prima. Durante le prime ore la polizia si è anzi detta stupita per l’incredibile realismo dell’ordigno, come se non avessero mai visto (o comunque non si aspettassero di trovare lì) nulla del genere. La polizia ha infatti declinato ogni responsabilità per l’ordigno abbandonato, indicando una società privata come autrice unica dell’errore. Il club calcistico Manchester United ha ugualmente scaricato ogni responsabilità specificando in una nota dell’addetto stampa che la società privata in questione  “Non è la stessa società cui ci rivolgiamo per garantire la sicurezza dello stadio” e ha aggiunto “chiaramente la Polizia non ha alcuna responsabilità nell’errore”. Da queste dichiarazioni incrociate sembra emergere che questa fantomatica società privata, mai nominata nelle prime ore, abbia potuto muoversi dentro lo stadio, conducendo esercitazioni, maneggiando esplosivi depotenziati e lasciandoli poi lì, senza che né la polizia locale né il club calcistico che gestisce lo stadio abbiano potuto avere voce in capitolo.

Anomalia #3 – La  società privata.

La società privata autrice dello sventurato incidente si è rivelata essere la Security Search Management & Solutions, il cui proprietario Chris Reid è un ex-consulente anti-terrorismo già legato alla G4S, un nome sconosciuto ai più ma un vero e proprio gigante economico e… militare. La G4S vanta infatti diversi record essendo contemporaneamente la più grande agenzia di sicurezza del mondo, il secondo maggior datore di lavoro al mondo dopo Wall-Mart  con oltre 620000 dipendenti e, per conseguenza, il più grande esercito privato di contractors al mondo.  La GS4 è impegnata in Iraq con compiti di scorta dei convogli non militari almeno dal 2008, da quando ha cioè acquisito la ArmorGroup (9000 dipendenti), ed è nota per i suoi stretti rapporti coi Signori della Guerra  afghani.  La G4S è implicata in una vasta lista di accuse in giro per il mondo, incluso l’uso della tortura nella gestione delle prigioni sudafricane. La GS4 ha anche gestito la sicurezza durante le olimpiadi di Londra nel 2012, al tempo in cui ci lavorava Reid, tra l’altro fallendo e costringendo il governo britannico a schierare l’esercito pur di ottenere il livello di presidio del territorio atteso. Reid, a parte definire l’incidente sfortunato, non ha voluto rilasciare dichiarazioni in attesa di parlare col Manchester United.

La minaccia era reale?

Lo sfortunato incidente si colloca in una settimana molto calda per gli allarmi anti-terrorismo in UK in generale e a Manchester in particolare.  Ad esempio, avevano con sé foto di Londra (oltre che di alcuni siti storici italiani) i presunti quaedisti afghani arrestati  il 10 Maggio a Bari, e proprio domenica pomeriggio un volo Ryan Air da Oslo a Manchester è stato cancellato a causa di un altro allarme bomba, con la polizia norvegese  che aveva posto in stato di fermo due cittadini dello Sri-Lanka per poi scoprire anche in questo caso un falso allarme. Sempre la settimana tra il 10 e il 15 maggio l’MI5, il servizio segreto britannico, aveva elevato l’allerta anti-terrorismo per eventuali attacchi dell’IRA dall’Irlanda del Nord, dal livello 2-Moderate al livello 3-Substancial, quello in cui: “an attack is a strong possibility“.

Ognuna delle anomalie menzionate può essere spiegata con coincidenze ed errori, ne teniamo conto in attesa di maggiori informazioni e report ufficiali. Allo stesso modo teniamo conto, per un vezzo statistico, di come negli ultimi 16 anni grandi esercitazioni anti-terrorismo abbiano mostrato una forse casuale ma di certo  inquietante capacità predittiva nei confronti di eventi terroristici poi realmente accaduti. C’erano state esercitazioni del genere nei paraggi territoriali e nei giorni più prossimi (qualche volta addirittura in contemporanea), su obbiettivi simili o identici a quelli poi effettivamente colpiti subito prima (tra gli altri) degli attentati di New York 9/11, Londra 2002, Boston 2012, Parigi 2015 e Bruxelles 2016.